
Autore: Maurizio Paolo Nicosia
Data di pubblicazione: 28 aprile 2025
QUANDO I PRINCIPI CRISTIANI INCONTRANO LE ESIGENZE SOCIO-ECONOMICHE
Papa Francesco è stato un pastore che ha riportato al centro i principi essenziali della cristianità: il rispetto dell’uomo, degli umili e dei deboli in primo luogo.
Con la sua morte, è tornata al centro del dibattito anche la difesa dei migranti e la sua posizione univoca di rispetto e accoglienza nei loro confronti.
Le posizioni politiche degli ultimi anni vanno indubbiamente in un’altra direzione. Tuttavia, esulando da questioni morali o politiche, da un punto di vista socio-economico, qual è il comportamento più utile per l’Europa, e in particolare per l’Italia, su questo argomento?
Parliamo allora di crescita economica ed entriamo nel merito di un annoso problema che ci affligge: l’Europa non cresce e la sua popolazione invecchia costantemente. L’Italia, in questo, detiene il primato.
Esiste una relazione tra le due cose?
A giudicare dalle piramidi demografiche mondiali, con l’India in testa, sì: più giovane è la popolazione, più elevata è la crescita economica. La cosa è anche logica: maggiore è la forza lavoro, più alto è il ritmo di crescita.
In Europa, il tasso di fertilità è di 1,38 figli per donna, contro un tasso di 2,1 necessario per mantenere stabile la popolazione. L’Italia, con un tasso dell’1,24, è persino al di sotto della media europea.
A tendere, quindi, tutti pensionati e crescita negativa.
Quale potrebbe essere un rimedio a tutto ciò?
I flussi migratori.
La sfida politica dovrebbe essere l’organizzazione di un’integrazione costruita attraverso un progetto ben strutturato su larghissima scala.
Un’azione da buoni cristiani, con risvolti economici rivoluzionari.
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